Le “pezze” di Missoni al MAGA

 

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Creatività, arte e imprenditorialità di una grande maison italiana sono i temi al centro della rassegna che il MAGA di Gallarate dedica, dal 19 aprile all’8 novembre 2015, a Ottavio e Rosita Missoni, proprio nella città dove nel 1953 i due stilisti aprirono il loro primo laboratorio di maglieria

 

- Maria Giovanna Massironi -

 

Tanti fili, una storia. Quella di un successo imprenditoriale legato alla creatività visionaria di Ottavio e Rosita Missoni che, fin dalle origini della loro avventura, dialoga senza sosta con le avanguardie artistiche europee del Novecento e ne coglie tutte le suggestioni. Un racconto pieno di luci e di colori che si snoda attraverso il percorso dell’esposizione curata da Luciano Caramel, Luca Missoni ed Emma Zanella. Il “disordine ordinato” di Bruno Munari, le figure geometriche di Fortunato De Pero, il linguaggio della velocità parlato, scritto e stampato dai Futuristi e poi Kandinsky, Klee, i riferimenti alla pittrice ucraina Sonia Delaunay nella cui opera arte e moda si fondono indissolubilmente, le sperimentazioni optical e cinetiche di Dadamaino e Colombo: un legame strettissimo, anche tecnico, con l’arte che i Missoni non abbandonano mai e che connota da sempre l’inconfondibile tratto estetico della loro caleidoscopica produzione.

Da principio furono le righe. Tante, coloratissime e di tutte le dimensioni. I Missoni conquistano una certa popolarità proprio grazie alle righe e all’uso del colore, in omaggio alle tendenze dell’astrattismo europeo ed italiano. Poi è il momento di rombi, trapezi, triangoli, quadrati cuciti fino a formare straordinari patchwork multicolor, tele astratte di morbida maglia, tessute e lavorate per assecondare le linee sinuose del corpo. Non si tratta di imitazione ma di un vero e proprio modo di sentire, di una passione che trasforma i Missoni da artisti in “maker”, cioè capaci d’infondere il senso dell’arte nelle loro creazioni di moda e di design. A proposito di colore Ottavio Missoni ricorderà che «Le potenzialità di un colore sono vastissime. Si dice giallo, ma esistono gradazioni pressoché infinte di questo colore che si possono, fondere, mescolare, sovrapporre, stampare, con risultati sempre differenti…»

La mostra si apre con la video - installazione realizzata nel 2009 dall’artista turco Ali Kazma dal titolo “Casa di moda”: una riflessione sull’aspetto umano e artigianale del lavoro con uno sguardo rivolto, da dietro le quinte, al mondo glamour della moda. Il percorso della maison dalle origini, alle fonti di ispirazione fino all’attuale ricerca è messo in luce nella sezione Radici, dove i lavori di Ottavio Missoni sono accostati a quelli degli artisti che maggiormente hanno influenzato la sua creatività. Una serie di installazioni progettate da Luca Missoni e Angelo Jelmini attraversa più di mezzo secolo di avanguardie artistiche: un viaggio a tratti psichedelico che si chiude con le più significative opere di Ottavio Missoni, le “pezze”, come le chiamava lui, a cui è dedicata l’ultima sala della rassegna: una scenografica e suggestiva esposizione di grandi arazzi realizzati dallo stilista in patchwork di tessuto a maglia.

https://www.museomaga.it