«In Italia mancano giornalisti che facciano la seconda domanda. Cosa intendo? Semplice: il giornalista intervista un politico, fa la sua domanda, il politico risponde. A questo punto il giornalista dovrebbe fare la seconda domanda: “scusi, ma lo sa che questa è una stronzata pazzesca!?” Invece la seconda domanda non viene mai fatta, in questo modo i politici sono lasciati liberi di dire tutte le cazzate che vogliono». (Daniele Luttazzi)
“Echiliberi” nacque come periodico caparbiamente cartaceo ma otto mesi fa - anche lui! - si è dovuto arrendere al web. La rete, questa “grande madre” del terzo millennio che ci tiene legati a sé con un invisibile cordone ombelicale fatto di sigle, parole-chiavi in inglese e una password per ogni funzione.
Tuttavia, quest’entità che ci sovrasta quotidianamente come il cielo sulle nostre teste ha regole non scritte e le sue potenzialità sono maggiori e diverse del solo sistema cartaceo anche se non si può dire che, l’immediatezza della notizia poi la renda anche completa. Infatti, una notizia “sparata” dal web è come un coito interrotto: ti lascia sul più bello! Ecco perché la nostra scelta è stata di mantenere in vita anche il cartaceo, anzi, integrando i due sistemi in modo da poter offrire spunti di meditazioni sia al “navigatore” frettoloso per necessità o per scelta, su “Echiliberi.it”, sia la stessa notizia completa e meditata sul cartaceo che troverete in edicola. E state tranquilli che, giusto per ritornare a Luttazzi da cui siamo partiti, noi facciamo sempre la “seconda domanda”.