“1984”: passato, presente o futuro?

17.07.2015 11:56


“1984”: passato, presente o futuro?

 

Rileggere un classico a distanza di anni può rivelarsi illuminante. In ogni caso, se non l’avete fatto prima, il libro “1984” merita di essere letto almeno una volta nella vita. Oggi più che mai.

Maria Giovanna Massironi

 

Non facile da leggersi, a tratti faticoso e pervaso di un’atmosfera grigia e soffocante, “1984” è uno dei più celebri romanzi di George Orwell, autore dell’altrettanto celebre “La fattoria degli animali”. Scritto nel 1948 e pubblicato nel 1949, l’anno in cui anche l’URSS fece esplodere la sua prima bomba atomica, il libro descrive un mondo post-nucleare surreale, suddiviso in tre unità territoriali perennemente in conflitto tra loro, tre super Stati insomma: Oceania, Eurasia e Estasia, che Orwell fa nascere da una ipotetica Terza Guerra Mondiale. Nel libro l’autore ci presenta una società in cui, in apparenza, non ci sono leggi, ma dove, in effetti, è proibito amare, divertirsi, pensare liberamente e dove tutto il potere è concentrato nelle mani di un unico partito che, attraverso dei teleschermi sempre accesi, controlla la vita di tutti. Nella società orwelliana i libri sono continuamente riscritti e la storia cancellata allo scopo di diffondere soltanto la “verità” del Partito. Vi si parla la neolingua, da cui sono sistematicamente eliminati i vocaboli che si riferiscono a concetti complessi: la parola democrazia è bandita e soltanto a pensarci si commette uno psicoreato punibile con la morte. I romanzi, le poesie e le canzoni sono composte meccanicamente da macchine versificatrici e gli articoli dei giornali sono scritti e riscritti da un marchingegno chiamato parlascrivi. Insomma quello di Orwell è un mondo da incubo in cui i figli, sulla base di semplici sospetti, possono denunciare i genitori alla psicopolizia e dove tutti sono costantemente spiati da tutti, oltre che dal Grande Fratello. Una società dove non esistono affetti, ma solitudine, diffidenza e odio. Un universo, spaventoso e perverso in cui il Ministero della Pace si occupa della guerra, il Ministero della Verità si occupa di diffondere menzogne, il Ministero dell’Amore pratica le più orribili torture e il Ministero dell’Abbondanza è responsabile della mancanza dei beni di prima necessità. E’ un mondo dove è vero tutto ed anche il suo contrario.

 In una siffatta società il protagonista, Winston Smith, che nella narrazione ha il compito di alterare la verità e la storia censurando libri, scritti e giornali, non in linea con la politica del Partito, inizia a coltivare pensieri proibiti e a condurre un’esistenza da sovversivo. Si innamora, cerca di vivere il suo amore e paga le conseguenze estreme di quest’atto rivoluzionario.  

Un’opera lucida e visionaria questo libro di Orwell, sembra scritta per i giorni nostri dove imperano l’appiattimento culturale, la mediocrità, il pensiero doppio, la diffidenza, l’odio, il sospetto, l’incapacità di amare e la sciente manipolazione della storia. E’ indubbio che nel libro “1984” Orwell abbia anticipato il destino della nostra società in cui l’ignoranza è forza. La lettura del libro inquieta e, tuttavia, la consigliamo.