di Vincenzo Ciaraffa
Si prevede la nascita di un nuovo tipo di business in una provincia dove sovrabbondano fabbriche e capannoni dismessi e, quindi, la nascita di cooperative create ad hoc che affitteranno tutti gli immobili affittabili per sistemarvi gli immigrati da gestire
……. L’immigrazione come la sta gestendo Alfano rassomiglia ad un rubinetto aperto che continuerà a buttare acqua mentre qualcun’altro dovrà correre a reperire i secchi. Il bello è che nessuno sa prevedere quanta acqua bisognerà raccogliere! Ma prevedo anche il sorgere di un nuovo tipo di business in una provincia dove sovrabbondano fabbriche e capannoni dismessi: la nascita di cooperative create ad hoc per affittare tali immobili e sistemarvi gli immigrati realizzando con la loro gestione notevoli guadagni e senza rischio. I rischi, infatti, sarebbero tutti per i Comuni e dei loro abitanti. E’ come se una lucida follia si fosse impadronita delle menti della nostra classe politica e dirigente che, in assenza di trattati bilaterali, in assenza di un piano, in assenza di regole, in assenza di posti di lavori, in assenza di alloggi, in assenza di mezzi, in assenza di risorse economiche, ha deciso di trasbordare milioni di persone dall’Africa all’Italia.
E quando saranno finiti i capannoni, quando saranno stati requisiti tutti gli edifici pubblici, che cosa succederà? Ci cacceranno dalle nostre case per far posto agli immigrati? L’interrogativo è meno polemico di quanto sembri perché si ha, per davvero, l’impressione che sia in atto una sorta di pulizia etnica al contrario. Sul significato di “pulizia etnica” mi sono affidato al parere della Treccani che, in proposito, testualmente afferma: «Programma di eliminazione delle minoranze, attraverso il loro allontanamento coatto o ricorrendo ad atti di aggressione militare e di violenza». Ecco, nel nostro caso la differenza è nel mezzo adoperato, nel senso che, per adesso, nessuno ci sta allontanando in modo coatto dalle nostre città, dalle nostre case, dalle nostre tradizioni civili ma, semmai, ci sta facendo lentamente dissolvere in una marea di disgraziati in cerca di benessere e di nuovi spazi esistenziali. E l’assurdo è che tutto questo non lo sta facendo un’etnia intollerante o un popolo nemico ma il nostro stesso governo! Non ho alcun problema a scrivere che spero di vivere abbastanza per vedere i responsabili, i facitori di tutto questo, processati dalla Corte Penale Internazionale dell’Aia per un nuovo tipo di crimine contro l’umanità: il genocidio tramite la violenza culturale.