L’alba in un prato allagato
Un refolo di vento appena percettibile, le fratte che fumano e lo zip-zip di qualche forasiepe mattiniero fanno dell’alba sul fiume un’intuizione già prima che si alzi il sole
Quando le necessità logistiche e familiari mi concedono poco tempo da poter dedicare ai “safari” fotografici in altre zone, all’alba me ne scendo per la valle del fiume Olona che, oltre ad essere a un tiro di schioppo, è caratterizzata da una biodiversità di tutto rispetto specialmente nelle zone più a ridosso del corso d’acqua. L’ultima volta che sono sceso in valle con la macchina fotografica e il cavalletto a tracolla, mi sono soffermato ai margini di un acquitrino che da qualche tempo si è venuto a creare a causa dell’innalzamento della falda acquifera. La zona, che oltre ad essere da me raggiungibile in poco tempo ha anche il pregio di essere piuttosto interessante dal punto di vista paesaggistico e faunistico, offre delle buone opportunità per catturare l’immagine fotografica di qualche esemplare di uccello acquatico o di palude che solitamente rifugge la presenza degli esseri umani. Ma non è tutto, perché anche la flora del circondario del fiume Olona è degna di nota anche se in questo periodo la fanno da padroni i ranuncoli gialli tra tutte le varietà di fiori che interrompono la monotonia del verde compatto dei prati.E’ stato durante una delle mie uscite albicane in valle che ho avuto la possibilità di poter osservare da vicino un esemplare di Porciglione, un uccello di palude che deve il nome all’etimo (porco) derivante dal suo richiamo simile al grugnito di un maialino. Trattasi di un uccello di palude abbastanza piccolo, piuttosto timido e pauroso, di una lunghezza totale che non supera i trenta centimetri. In verità già un paio d’anni fa mi era stata segnalata la presenza di un esemplare di Porciglione nel tratto di fiume prospiciente i prati rivieraschi di Olgiate Olona e ricordo che, nella circostanza, feci dei sopralluoghi che ebbero esito infruttuoso: all’epoca il Porciglione aveva semplicemente smesso di far parte della fauna della Valle Olona! Capirete, dunque, la mia gioiosa sorpresa quando me lo sono ritrovato a pochi metri, a tiro di uno scatto fotografico. Per fortuna, nonostante la gioia, nella circostanza non ho perso la calma perché in queste situazioni l’emozione può giocare brutti scherzi facendo, così, perdere la possibilità di catturare delle belle immagini. Peraltro, dovevo scattare a mano libera perché il mio soggetto si trovava in una zona d’ombra e tra me e lui c’erano dei rametti che facevano impazzire l’autofocus che, pertanto, ho dovuto disattivare. Purtroppo, con così tanti maneggi il Porciglione si è accorto della mia presenza ed è fuggito ma ho fatto in tempo a scattargli alcune foto che forse non sono perfette ma, considerata la situazione in cui ho operato, posso ritenermi soddisfatto del risultato. Spero lo siate anche voi, amici lettori di “Echiliberi”… .Le sorprese, però, non erano finite perché prima dell’alba del mattino dopo sono ritornato di nuovo sul fiume con la speranza di rivederlo, ed invece che nel Porciglione mi sono imbattuto in alcuni esemplari di Piro - piro che erano alla ricerca di cibo. Questa volta sono riuscito a scattare delle foto con una certa tranquillità perché mi sono mantenuto distante, anche se questo non mi ha agevolato per il riempimento del fotogramma visto le striminzite dimensioni dei soggetti. Purtroppo, quando ho cercato di avvicinarmi un po’ di più essi mi hanno visto e sono fuggiti. Anche il Piro - piro è un uccello che predilige le zone d’acqua ma, a differenza di molti suoi coinquilini, è molto diffidente e raramente si lascia avvicinare. Oddio, non ha tutti i torti perché è stato sempre oggetto di una caccia spietata e non se ne capisce il perché dal momento che le sue carni non hanno un sapore invitante, così come la maggior parte degli uccelli di palude. Ma il cammino del sole mi dice che è tempo di ritornare a casa e mentre rimetto al collo la macchina fotografica e il cavalletto in spalla capisco che cosa volesse dire la saggista statunitense Marilyn vos Savant: «Sappiate dove cercare il momento dell’alba e del tramonto, e notate come appare il cielo in quell’istante, almeno una volta».



