Personal Branding, chi è costui?

05.10.2015 10:58

 

 

 

Parafrasando la celebre frase di don Abbondio nei Promessi Sposi, ecco una piccola guida per curare la propria reputazione on line, se ovviamente si tiene ad essa e alla propria immagine in generale

 

- Patrizia Kopsch - 

 

….  Ogni giorno mi rendo conto di quanto l’online, i social media ed i social network siano divenuti importanti nella vita reale, sia dal punto di vista relazionale, sia da quello commerciale e professionale. Tutti questi aspetti della nostra vita quotidiana oggi non possono fare a meno di avere il proprio corrispettivo, una sorta di “doppio virtuale”, su questi canali di informazione, formazione, intrattenimento e lavoro. Ed ogni giorno la loro evoluzione e pervasività aumenta in una sorta di spirale in continua ascesa. La naturale conseguenza di questa assoluta necessità dei social media è che nessuno può permettersi di sottovalutarli. Sarebbe un errore gravissimo anche se, come ho più volte evidenziato, è facilissimo incorrervi: come si può considerare pericoloso uno strumento che utilizziamo tranquillamente seduti nel salotto della nostra casa, o in qualsiasi altro ambiente a noi familiare? Non si può e non si deve lasciar ingannare dalle apparenze, con il web non si scherza. 

Citando un noto blogger di cui non ricordo il nome, «Essere on line equivale a trovarsi in piazza con le mutande rosa». E non c’è niente da ridere, come avrete già compreso dai molti articoli che ho dedicato al cyber bullismo ed ai pericoli che si celano dietro la velocità di diffusione e l’anonimato (apparente) garantito dalla Rete.

Siete terrorizzati? Bene, allora procediamo con il passo successivo e cioè con la prevenzione e la cura della vostra immagine on line. Dato che è ormai assodato che i vostri potenziali clienti, oltre ai cosiddetti recruiter, anche detti cacciatori di teste, o selezionatori, o responsabili delle risorse umane, prima di selezionare i futuri candidati ne consultano i profili sui social network, sarà bene dare una rapida occhiata a questa check list e verificare che tutto sia più o meno OK, meglio più che meno:

  • Cercate il vostro nome sui motori di ricerca: potete limitarvi a spulciare i risultati riportati nella prima pagina, o i primi dieci (il numero dipende dallo spessore della vostra presenza on line). Cosa dovreste verificare? Innanzitutto guardate a quali contenuti viene associato: va da sé che se non hanno niente a che vedere con voi o se sono addirittura negativi dovrete correre ai ripari. Come? Nello spazio esiguo di questa rubrica non sto ad approfondire troppo l’argomento ma, tanto per fare un esempio, aggiornate le informazioni inserite o cancellate la vostra iscrizione da portali, forum, blog se vi rendete conto che non sono più in linea con la vostra situazione attuale o che associano al vostro nome a valori critici.

  • Occhio alle tag: i motori di ricerca mostrano le cosiddette “parole chiave” associate al vostro nome. Scegliete quindi con cura i valori e le caratteristiche con le quali descrivete il vostro profilo professionale, sociale e personale. Ed abbiate anche cura di far sì che quelli più importanti per voi siano prevalenti, cioè compaiano in maggior misura. Se desiderate avere visibilità costruendo un brand professionale, dovrete fare in modo che i valori associati alla vostra professione prevalgano rispetto a quelli riferiti ai vostri hobby o alla vostra squadra del cuore.

  • Attenzione alle foto: non soltanto quelle che pubblicate voi, ma soprattutto quelle in cui venite taggati da amici e conoscenti. Momenti di svago un po’ sopra le righe, foto in cui si comprende che magari avete alzato un po’ troppo il gomito, insomma ci siamo capiti: meglio trasmettere un’immagine morigerata anche se non c’è nulla di male nel divertirsi un po’ ogni tanto. Il fatto è che chi vi valuta, sia che si tratti di un selezionatore, sia che si tratti di un futuro cliente, potrebbe trarre impressioni tutt’altro che positive da foto scollacciate o poco edificanti. Avete presente le foto in pose sensuali che molte adolescenti (e non solo) pubblicano nel profilo? Ecco… impostate il controllo delle tag nel vostro account facebook, in questo modo potrete verificare ed eventualmente bloccare le foto non adeguate.

  • Presidiate più piattaforme: scegliete quali social network utilizzare in base agli obiettivi che volete conseguire e ottimizzate la vostra presenza on line. Meglio essere presenti soltanto su due o tre piattaforme ma utilizzarle bene, non ha senso aprire troppi profili e non riuscire a seguirli bene. In linea generale, puntate su Linkedin se siete alla ricerca di lavoro ma anche per ampliare la rete di contatti professionali e per raggiungere i vertici aziendali ed i manager in generale. Twitter è un ottimo strumento di diffusione e deve essere utilizzato per “lanciare” news, prodotti, nuovi articoli ed è generalmente molto reattivo. Instagram, che è in realtà un’applicazione, e Pinterest sono indubbiamente molto interessanti e ritengo che dovrebbero essere utilizzati anche da chi non ha un’attività specificamente visual. In realtà le immagini, così come i video, creano molto engagement - sono cioè coinvolgenti e generano molte interazioni, condivisioni, eccetera - quindi anche le foto legate alle vostre attività, ad un evento, ad un momento particolare della vostra giornata professionale assolvono la preziosa funzione di mostrare le vostre competenze e le vostre aree di specializzazione. Lo stesso discorso vale per You Tube: filmate, documentate tutto quello che potrebbe essere di interesse per il vostro pubblico. I video sono il futuro della comunicazione in rete. 

  • Monitorate regolarmente la vostra presenza on line: per capire come siete percepiti ma anche per calibrare le vostre attività e orientarvi verso quelle che danno maggior riscontro.

Nel prossimo articolo approfondiremo questo aspetto valutando gli strumenti e le risorse che la stessa Rete mette a disposizione per gestire il proprio Personal Branding.

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